L'amore è longanime, non cerca il proprio. Paolo a Corinto. L'amore non invidia

1 Corinthians 13 è uno dei passaggi più famosi sull'amore. Leggi i versetti 4-8a:

1 Corinzi 13: 4-8a
   “L'amore è longanime, misericordioso, l'amore non invidia, l'amore non è esaltato, non orgoglioso, non agisce in modo oltraggioso, non cerca il proprio, non si irrita, non pensa al male, non si rallegra dell'ingiustizia, ma si rallegra della verità; copre tutto, crede a tutto, spera tutto, trasferisce tutto. L'amore non si ferma mai ... "

I doni spirituali tra i vari membri della chiesa sono un altro argomento che viene affrontato in qualche modo in 1 Corinzi. Usando l'analogia del corpo umano, in cui ciascun organo svolge la sua funzione speciale, e nessuno di essi può essere considerato più vitale dell'altro, lo stesso principio viene applicato nella chiesa, che è il corpo di Cristo. Alcuni membri hanno il dono della profezia, altri hanno insegnamenti e altri hanno aiutato a far avanzare il lavoro della chiesa. Coloro che sono apostoli o profeti non dovrebbero pensare a se stessi come superiori a quelli che mostrano altri doni, poiché tutti i doni sono necessari e la chiesa non sarebbe completa se qualcuno di loro fosse assente.

Una delle tante caratteristiche dell'amore a cui vorrei prestare attenzione qui è che l'amore non "pensa" al male. La parola "pensa" in questo passaggio è una traduzione del verbo greco "logiso", che significa "contare, calcolare, contare". Quindi l'amore non conta, non conta il male. Questo è amore senza un calcolo del possibile guadagno personale.

Per coloro che si vantano di avere il dono delle lingue, e quindi possono dominare gli altri, Paolo scrive che questo dono speciale, come tutti gli altri, dovrebbe essere giudicato in termini di utilità nell'avanzamento del modo di vivere cristiano. Non condanna questo dono per coloro che potrebbero trovarlo utile, ma dice che, per quanto è interessato, è meglio pronunciare alcune parole che saranno comprese dagli altri piuttosto che parlare a lungo in una lingua sconosciuta che è completamente incomprensibile per coloro che possono ascoltalo

Dopo aver discusso dei doni spirituali, c'è l'inno immortale di Paolo all'amore cristiano, che è uno dei grandi classici della letteratura cristiana. L'inno rende l'amore la base di ogni comportamento cristiano. Quale saggezza era per i greci, l'amore per i cristiani: e ora questi tre rimangono: fede, speranza e amore. Ma il più grande di questi è l'amore.

Penso che tale amore sia implicito dalle parole di nostro Signore in Matteo 5: 38-42:

Matteo 5: 38-42
   “Hai sentito cosa si dice: un occhio per un occhio e un dente per un dente. Ma ti dico: non resistere al male. Ma chi ti colpisce sulla guancia destra, rivolgiti a lui un altro; e chiunque voglia farti causa e prenderti una maglietta, dagli anche il tuo capispalla; e chiunque ti costringa ad andare in un campo con lui, vai con lui due. Dai a chi ti chiede e non allontanarti da chi vuole prenderti in prestito da te. "

Dopo aver parlato dell'amore, Paolo discute della risurrezione. Per lui, l'argomento è di fondamentale importanza, poiché considera la risurrezione il fondamento su cui poggia l'intera struttura del cristianesimo. Se Cristo non è risorto, allora la nostra speranza è vana. La risurrezione di Cristo è testimoniata da un gran numero di testimoni, di cui Paolo si considera uno degli ultimi. Il significato della risurrezione, più che una scusa per il messianismo di Gesù, ci assicura che ciò che è accaduto nel caso di Gesù può e accadrà a tutti coloro che credono in lui.

La risurrezione dei giusti sarà associata alla seconda venuta di Cristo: poiché i deperibili devono vestirsi con l'imperituro e mortali con l'immortalità. Quando il deperibile era vestito di indistruttibile e mortale con l'immortalità, allora sarebbe scritto scritto: "La morte è inghiottita dalla vittoria". La lettera si chiude con un appello a contribuire a fornire aiuto ai poveri tra i cristiani a Gerusalemme. Paolo si fermerà a Corinto sulla strada per Gerusalemme e farà un regalo con lui.

Solo quell'amore che non conta il male può servire le parole del Signore date sopra. E tale è l'amore di Dio, come ce lo mostrò:

Romani 5: 6-8
   “Per Cristo, quando eravamo ancora deboli, in un certo momento morì per i malvagi. Poiché quasi nessuno morirà per i giusti; se non per un benefattore, forse qualcuno deciderà di morire. MA DIO HA AMORE PER GLI STATI UNITI CHE CRISTO È MORTO PER NOI QUANDO ERA GIÀ PECCATO ".

I legali sostenevano la loro accusa, sottolineando che Paolo aveva una "spina nella carne", una sorta di difetto fisico che, secondo le antiche regole ebraiche, avrebbe vietato a una persona del sacerdozio. Sostenevano anche che Paolo si sosteneva facendo il lavoro manuale piuttosto che accettare il sostegno dei membri della chiesa. Questo lavoro, a loro avviso, era un riconoscimento da parte sua del fatto che non era qualificato per essere sostenuto nel modo in cui era accettato per i missionari debitamente autorizzati. Gli avvocati hanno anche accusato Pavel di codardia sostenendo che era coraggioso mentre scriveva lettere, ma era molto gentile quando era presente con gli avvocati di persona.

e Efesini 2: 4-6
   "Dio, ricco di misericordia, nel suo grande amore, che ha amato noi e noi, morti per crimine, ci ha ravvivato con Cristo, - per grazia sei salvato, - e risorto con lui, e piantato in cielo in Cristo Gesù".

L'amore di Dio si manifesta non solo nel fatto che ha dato a suo figlio, ma anche nel fatto che lo ha dato ai suoi peccatori, morto per crimini e peccati! E tale amore è un esempio per noi:

Altre accuse di natura simile furono fatte nel tentativo totale di screditare l'opera religiosa che Paolo fece. In tutte queste accuse, Paolo dà una risposta energica. Dimostra che le accuse sono false e racconta al popolo di Corinto le molte prove e difficoltà che ha vissuto per loro e per il bene del Vangelo. Anche se si scusa per apparentemente vantarsi dei suoi successi, spiega la necessità di questo. Indica inoltre che la sua più grande delusione non era che tali accuse fossero state portate contro di lui, ma che i membri della chiesa corinzia erano apparentemente convinti da loro.

1 Giovanni 4: 10-11
   “Questo è amore, che non abbiamo amato Dio, ma Lui ha amato noi e ha mandato suo Figlio ad essere la propiziazione per i nostri peccati. Amati! se Dio ci ha tanto amati, allora dobbiamo amarci gli uni gli altri ”.

Giovanni 15: 12-13
   “Questo è il mio comandamento, che ti ami l'un l'altro, come io ho amato te. Non c'è più quell'amore, come se qualcuno potesse deporre la sua anima per i suoi amici. "

I primi nove capitoli di quello che ora viene chiamato 2 Corinzi è una lettera che sembra essere stata scritta qualche tempo dopo che la chiesa ricevette una "lettera tortuosa". Questa lettera esprime gratitudine per i cambiamenti verificatisi tra i Corinzi. Paolo si rallegra che ora siano tornati sulla strada giusta e riassume per loro il significato essenziale del Vangelo, che ha proclamato loro per la prima volta. Usando il linguaggio del profeta Geremia dell'Antico Testamento, Paolo dice loro che il Vangelo cristiano non è altro che il Nuovo Testamento, scritto "non su tavolette di pietra, ma su tavolette di cuori umani".

1 Giovanni 3:16
   "Conoscevamo l'amore per il fatto che Egli ha posto la sua anima per noi: e dobbiamo deporre le nostre anime per i nostri fratelli."

L'amore di Dio non contava il nostro male. Non significava che eravamo morti per crimini e peccati. Dio non ha dato suo Figlio per il bene dei giusti, ma per i peccatori:

1 Timoteo 1:15
   "Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori".

Verso la fine della lettera, ricorda loro ancora una raccolta da fare per i poveri a Gerusalemme. Sebbene le lettere corinzie fossero indirizzate a una chiesa e trattassero principalmente di problemi locali esistenti in quel momento, sono di particolare interesse per i lettori del Nuovo Testamento. Le dichiarazioni di Paolo sulla risurrezione di Gesù costituiscono la prima testimonianza di questo evento. Le sue osservazioni sul dono delle lingue, insieme ad altri doni dello spirito, ci aiutano a capire in che modo queste manifestazioni sono state considerate in anticipo e, infine, molti dei problemi discussi in 1 Corinzi ci raccontano le condizioni prevalenti in quel momento.

Luca 5:32
   "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori al pentimento".

Cristo ha lavato i piedi non solo dei discepoli obbedienti, ma anche di quelli disubbidienti. Questo è il vero amore di Dio. L'amore di cui in 1 Corinzi 13 non consiste nell'amare solo quelli che ti amano e quelli che, secondo te, "meritano" il tuo amore. Ma per amare quelli che non ti amano e quelli da cui non c'è nulla da aspettarsi, e anche quelli che ti hanno fatto del male:

I Greci credevano nella dottrina dell'immortalità dell'anima. Secondo questa dottrina, le anime non hanno né inizio né fine. Sono realtà eterne che possono esistere separatamente dai corpi in cui sono state incarnate. Questa opinione era contraria al concetto ebraico, che considerava una persona nel suo insieme, incluso il corpo, l'anima e lo spirito, l'anima non era qualcosa che esisteva separatamente dal corpo. Dopo la morte, tutti scesero nello Sceol, una caverna sotterranea, ma nessun ricordo o coscienza di alcun tipo visitò questo stato di esistenza.

In contrasto con queste opinioni, Paolo credeva in una vera resurrezione dalla morte fisica, che avrebbe preservato l'individualità e il valore morale dell'uomo. Carne e sangue, dice Paolo, non ereditano il regno di Dio. Il corpo che viene sollevato non sarà un corpo naturale, ma piuttosto un corpo spirituale. Paolo non ci dice che aspetto avrà questo corpo spirituale, ma è sicuro che sarà qualcosa di simile a un corpo, perché la personalità include il corpo, l'anima e lo spirito, e la salvezza non viene raggiunta finché tutti e tre non vengono trasformati insieme, Gnostici del giorno Paolo, che credeva che solo lo spirito fosse buono e che tutta la materia fosse malvagia, insegnava che Gesù non aveva un corpo fisico, ma appariva solo per questo.

Matteo 5: 43-48
   “Hai sentito cosa si dice: ama il tuo vicino e odia il tuo nemico. Ma io ti dico: ama i tuoi nemici, benedici coloro che ti maledicono, fai del bene a coloro che ti odiano e prega per coloro che ti offendono e ti perseguitano, affinché tu possa essere figli del tuo Padre celeste, poiché ordina al suo sole di elevarsi al di sopra del male e del bene, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Perché se ami chi ti ama, qual è la tua ricompensa? Gli esattori delle tasse fanno lo stesso? E se saluti solo i tuoi fratelli, cosa stai facendo di speciale? I gentili fanno lo stesso? Quindi sii perfetto, poiché il tuo Padre celeste è perfetto. "

Per Paolo questa situazione era insostenibile: se Gesù non possedesse il corpo insieme ad altre persone, il suo trionfo sul male non avrebbe alcun significato per le persone. La risurrezione di Gesù significa il trionfo di tutta la persona sulle forze del male; cosa significa per Gesù, significa anche per tutti coloro che hanno fiducia in lui.

Chiedi all'apostolo Paolo quali sono i frutti dello Spirito e la prima cosa che dice è l'amore. Paolo direbbe che l'amore è il più grande dei frutti dello Spirito, proprio come ha detto che l'amore era il più grande dono dello Spirito. Quindi chiedi a Paul cos'è l'amore e cosa dice per primo? L'amore è paziente. Ma il fatto che lo menzioni per primo in questa bellissima descrizione dell'amore cristiano dovrebbe darci una pausa. Cosa intendeva Paolo quando scrisse: "L'amore del paziente"? La risposta potrebbe non essere così ovvia come sembra.

Forse abbiamo letto queste righe molte volte e forse abbiamo pensato molte volte che sono difficili da usare. Ma l'amore non è qualcosa che viene direttamente da noi. Non possiamo fare nulla da soli (Vangelo di Giovanni 5:30). Al contrario, l'amore è il FRUTTO - tutto ciò che è dato dalla NUOVA NATURA. Quando obbediamo al Signore, quando permettiamo a Cristo di dimorare nei nostri cuori (Efesini 3:17), la nuova natura porta i suoi frutti allo stesso modo di un albero ordinario: ad es. NATURALMENTE.

Usiamo il termine pazienza per una grande varietà di cose: ad esempio, riconciliarsi con una persona solitamente difficile; senza perdere la pazienza nelle ore di punta; investimenti finanziari a lungo termine; Non urlare a nostro figlio, che sta gettando le sue cazzate oggi, o che ha lasciato il latte sul bancone per la terza volta; lavorare costantemente su questo grado; o non pensare alla volgarità quando un programma si interrompe, richiedendo un duro arresto e la perdita del nostro lavoro non salvato.

Ma Paolo ebbe particolare importanza quando ne parlò. La traduzione di King James ci dà un po 'più di aiuto linguistico: "La carità soffre da molto tempo". Guardare la parola greca che Paolo ha scelto è ancora più utile, una versione della parola macrotimia.

Galati 5: 22-23
   “Il frutto dello spirito: AMORE, gioia, pace, sofferenza, gentilezza, misericordia, fede, mansuetudine, temperanza. Non esiste una legge su di loro. "

note

Vedi: E.W. Bullinger "Un lessico critico e concordanza con il Nuovo Testamento inglese e greco", Casa editrice Zondervan, p. 628

In 1 Corinzi 13: 4-7, ci viene data la descrizione più dettagliata di cosa sia l'amore e cosa non lo sia. Leggiamo:

Ma la macrotimia si riferisce quasi sempre all'amore paziente, persistente e paziente per una persona. Questa è una forma di amore altruistico che estendiamo a qualcun altro. Questa parola aveva forti connotazioni di Paolo. Come ebreo, ha capito la macrotimia - "pazienza dell'amore" - come una delle caratteristiche principali del personaggio di Dio. Perché quando Dio rivelò la sua gloria a Mosè sul monte, proclamò.

"Signore, Signore, Dio è misericordioso e misericordioso, lento all'ira e pieno di amore e fedeltà solidi." E nell'Antico Testamento greco, che Paolo conosceva il palmo della sua mano, la frase "lento all'ira" è catturata in una parola greca: versione di macrotemia.

1 Corinzi 13: 4-7

Di seguito cercheremo di esaminare in modo più dettagliato ciascuna delle qualità che sono caratteristiche dell'amore e che non lo sono.

i) "L'amore è longanime" (1 Corinzi 14: 4)

L'espressione "longanime" è il verbo greco "makrothumeo", costituito dalla parola "macros", che significa "lungo", e "thumos", che significa "rabbia", "rabbia". In altre parole, "makrothumeo" significa "essere lenti all'ira" ed è l'opposto della parola "irascibile". Makrothumeo è più comunemente usato in relazione alle persone che alle situazioni. Per trasmettere il significato di "essere paziente in ogni situazione", c'è un'altra parola greca che viene usata più tardi nello stesso passaggio in 1 Corinzi. Pertanto, l'amore non è caratterizzato da irritazione immediata (o carattere) nei confronti delle persone, ma dalla pazienza.

Questa parola è potente perché descrive l'amore incredibilmente paziente di Dio per i peccatori. Lentamente si arrabbiò con amore con i peccati terribili e grotteschi dei popoli cananei per molti secoli. Con affetto, si adirò lentamente alla idolatrica ribellione di Israele durante il periodo dei giudici e poi durante il periodo dei re per molti secoli. Ed è stato amorevolmente lentamente arrabbiato con il mondo malvagio per molti secoli da quando Cristo è venuto, "non volendo che qualcuno morisse, ma che tutti dovrebbero pentirsi".

Ecco perché Paolo usava la macrotimia in tali frasi. O fai affidamento su una ricchezza di gentilezza, pazienza e pazienza, non sapendo che la gentilezza di Dio dovrebbe portarti al pentimento? E se Dio, volendo manifestare la sua rabbia e scoprire la sua forza, sopportasse con grande pazienza i vasi della rabbia preparati per la morte? Dio, che è amore, soffre a lungo dei peccatori. Ecco perché quelli che sono nati da Dio e conoscono Dio soffrono anche i peccatori con amore.

ii) "L'amore è misericordioso" (1 Corinzi 14: 4)

Un'altra proprietà che caratterizza l'amore è che è misericordiosa. L'equivalente greco della parola "misericordia" è il verbo "chresteuomai", che viene utilizzato solo nel Nuovo Testamento. Tuttavia, viene utilizzato solo poche volte in altre due forme. Uno è l'aggettivo "chrestos", mentre l'altro è il sostantivo "chrestotes". "Chrestos" significa "gentile, gentile, solidale, gentile; benefico, nonostante l'ingratitudine ". Di conseguenza, "chresteuomai" significa manifestarsi come "chrestos", cioè essere gentile, buono, gentile, nonostante la possibile ingratitudine mostrata in cambio.

E così Paolo e altri scrittori del Nuovo Testamento usano spesso la macrotimia perché. Dobbiamo ricordare la grazia cortese, gentile, longanime e lenta che Dio ci ha mostrato in Cristo. Pertanto, come Dio, dobbiamo imporre “cuori compassionevoli, gentilezza, umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandoci a vicenda e, se c'è una lamentela contro l'altro, perdoniamoci a vicenda; come il Signore perdona, così perdona anche ". E quando Dio comanda le nostre vie attraverso dolore e difficoltà, dobbiamo anche estendere la pazienza a lui, pazienza lenta. Questo non è perché Dio sbaglia in noi in modi che richiedono il perdono da parte nostra. Piuttosto, dobbiamo ricordare i suoi obiettivi redentrici con Abramo, Giobbe, i profeti e altri, in modo che, come loro, aspettiamo pazientemente che Dio riceva le sue promesse, liberazione e giustificazione. Questo è il motivo per cui la prima cosa che Paolo disse sull'amore nel grande capitolo dell'Amore della Bibbia è che è paziente.

iii) "L'amore non invidia" (1 Corinzi 14: 4)

La parola "invidia", che viene usata in questo passaggio, è il verbo greco "zeloo". Il nome corrispondente è zelos. Le parole "Zeloo" e "zelos" sono entrambe usate in senso positivo e negativo. In senso positivo, sono usati con il significato di "zelo", "zelo". Quindi, per esempio, in 1 Corinzi 14: 1 siamo chiamati a raggiungere l'amore e ad essere gelosi dei doni spirituali. Tuttavia, molto spesso zelos e zeloo sono usati in senso negativo. In questo senso, zelos significa invidia, gelosia. Giacomo 3: 14-16 spiega le conseguenze della gelosia e la sua fonte:

Giacobbe 3: 14-16
   “Ma se nel tuo cuore hai amara invidia e litigiosità, allora non vantarti e non mentire alla verità. Questa non è saggezza, discendente dall'alto, ma terrena, sincera, demoniaca, dove c'è invidia e litigi, c'è disordine e tutto è male ”.

La fonte dell'invidia e della gelosia è la carne, una natura decrepita (vedi anche Galati 5:20). Sotto l'influenza dell'invidia, ti rallegri quando soffro e soffri quando mi rallegro - l'esatto contrario di ciò che la Parola di Dio comanda (1 Corinzi 12:26). E viceversa, poiché l'amore non è geloso quando ami, ti rallegri quando gioisco e soffri con me quando soffro.

iv) "L'amore non è esaltato" (1 Corinzi 14: 4)

La parola tradotta qui è "esaltato", è il verbo greco "perpereuomai", che significa "presentarsi come un vanto o un vanto". Questo è un comportamento del genere quando dicono costantemente: "Ho fatto, ho, mi sono impegnato ... ecc." Una persona del genere usa molto spesso la parola "io". Come credenti, a volte facciamo lo stesso. Diciamo: "Ho fatto questo e questo per il Signore ...", "Ho pregato così tanto", "Ho trascorso così tanto tempo oggi a studiare la Bibbia", "Conosco questo e quello dalla Bibbia ...", che significa: "Io più significativo di te, dal momento che molto probabilmente non hai "fatto così tanto". " Ma quando amiamo veramente, non ci vantiamo, perché riconosciamo che non c'è nulla che ci distingue da qualsiasi altro fratello o sorella nel corpo di Cristo. Come affermato in 1 Corinzi 4: 7:

1 Corinzi 4: 7
   “Per chi ti distingue? Cosa hai che non vorresti ricevere? E se hai quello di cui ti vanti, come se non lo avessi ricevuto? "

Tutto ciò che abbiamo ci è stato donato dal Signore. Questi non sono i nostri successi. Pertanto, non abbiamo il diritto di vantarci di qualcosa o di chiunque altro che il Signore. In 1 Corinzi 1:31 ci viene detto:

1 Corinzi 1:31
   "INCANTATO DAL SIGNORE".

Pertanto, ci vanteremo delle nostre capacità, significato o anche dedizione? Se amiamo, non lo faremo. Perché, se amiamo, ci vanteremo del Signore e solo a Lui solo.

v) “L'amore non è orgoglioso” (1 Corinzi 14: 4)

Un'altra proprietà non inerente all'amore è l'orgoglio. L'equivalente greco della parola "orgoglioso" è il verbo "fusioo", che significa letteralmente "gonfiare, gonfiare, gonfiarsi". È usato sette volte nel Nuovo Testamento, sei dei quali sono in 1 Corinzi. In tutti questi casi, è usato in senso metaforico con il significato di orgoglio. L'uso caratteristico di questa parola si trova in 1 Corinzi 8: 1, dove leggiamo:

1 Corinzi 8: 1-3
“A proposito di idolatrici [piatti - ca. auth.] lo sappiamo, perché tutti abbiamo conoscenza; ma la conoscenza soffia e l'amore edifica. Chiunque pensi di sapere qualcosa non sa nulla come dovrebbe sapere. Ma a chi ama Dio viene data conoscenza da lui ”.

La conoscenza mentale si gonfia. Studiamo la Bibbia non per acquisire conoscenza per la mente, ma per conoscere Dio che si rivela in Lui. Come affermato in 1 Giovanni 4: 8: "Chi non ama non conosce Dio, perché Dio è amore". Senza amore, non conosciamo Dio, anche se conosciamo tutta la Scrittura. Inoltre, se la conoscenza mentale rimane solo conoscenza mentale e non è accompagnata dall'amore, ciò porterà all'arroganza, all'orgoglio, che è completamente opposto alle qualità dell'amore.

vi) "L'amore non commette atrocità" (1 Corinzi 14: 5)

Un'altra proprietà che l'amore non possiede è "l'indignazione". La parola "atrocità" è il verbo greco "aschemoneo", che significa "agire in modo inappropriato ... agire immoralmente" Quindi, per esempio, in Romani 1:27 il comportamento omosessuale peccaminoso è chiamato "aschemosune" (derivato da "aschemoneo"). Pertanto, l'amore non agisce in modo immorale o osceno e quando si osserva tale comportamento, ha una sola fonte: il vecchio.

vii) "L'amore non cerca il proprio" (1 Corinzi 14: 5)

Un po 'di più su come l'amore non agisce - non cerca il proprio. L'espressione "proprio" corrisponde al pronome possessivo greco "eautou". Ci sono solo alcuni posti nella Bibbia che ci insegnano a non cercare il nostro. Romani 15: 1-3 dice:

Romani 15: 1-3
   “Noi, i forti, dobbiamo sopportare le debolezze degli impotenti e non farci piacere. Ognuno di noi dovrebbe piacere al prossimo, per il bene, per l'edificazione. Perché Cristo non ha gradito se stesso, ma, come è scritto: le parole calunniose di coloro che ti hanno maledetto sono cadute su di me. ”

anche 1 Corinzi 10: 23-24:
   “Tutto è permesso per me, ma non tutto è utile; tutto è permesso per me, ma non tutto edifica. Nessuno cerca il proprio, ma ciascuno [beneficio] dell'altro. "

Quando siamo pieni di amore, non stiamo cercando di piacere a noi stessi, mettendoci in prima linea (individualismo). Al contrario, nel servire Dio nell'amore, cerchiamo di compiacere gli altri, di benedirli. Gesù ha fatto questo. Ha servito Dio innamorato e non ha cercato di piacere a se stesso. Pertanto, andò alla croce. Come affermato in Filippesi 2: 7-11:

Filippesi 2: 7-11
“... ma [Gesù] si è umiliato [greco:“ si è devastato ”], assumendo la forma di uno schiavo, diventando come esseri umani e in apparenza diventando come un uomo; si umiliò, essendo ubbidiente fino alla morte, e morte della madrina. Pertanto [di conseguenza - ca. auth.] e Dio lo ha esaltato e gli ha dato un nome più alto di qualsiasi nome, in modo che davanti al nome di Gesù ogni ginocchio di cielo, terra e inferno si inchinasse, e ogni lingua dovrebbe confessare che il Signore Gesù Cristo è per la gloria di Dio Padre. "

A causa del suo amore per noi, Gesù ha dato tutto, tutta la sua vita e è andato sulla croce per noi. Ma il suo atto fu vano e fallì personalmente? NO. Al contrario, a causa di ciò che fece, Dio lo glorificò. Allo stesso modo, quando amiamo, mettiamo da parte i nostri interessi personali e diamo la nostra priorità e attenzione a Dio e ai nostri fratelli e sorelle in Cristo. Qui è necessario chiarire: quando parlo di "interessi personali", non intendo obblighi personali o cosa fa parte della nostra vita e di cosa dovremmo occuparci. Al contrario, sto piuttosto parlando di quando trascorriamo il nostro tempo in imprese personali e hobby che non portano gloria a Dio, ma concedono solo carne, una persona decrepita.

Dando priorità non a noi stessi, ma a Dio e al suo popolo, noi, di conseguenza, non saremo sconfitti, ma riceveremo una grande ricompensa qui e in cielo. Come disse Cristo in Giovanni 12: 25-26:

Giovanni 12: 25-26
   “Chi ama la sua anima la distruggerà; ma chi odia la sua anima in questo mondo, la manterrà nella vita eterna. Chi mi serve, seguimi; e dove sono io, là sarà anche il mio servo. E chiunque mi serva, mio \u200b\u200bPadre lo onorerà.».

Anche in Marco 10: 29-30
   "Gesù rispose e disse: In verità ti dico che non c'è nessuno che lascerebbe la casa, o i fratelli, o le sorelle, o il padre, la madre, la moglie, i figli o la terra, per amor mio e per il Vangelo, e non riceverebbe ORA, DURANTE QUESTO, nel mezzo della persecuzione, PER ORDINE CENTRO DI PIÙ DI case, e fratelli e sorelle, padri, madri, figli e terre, E NEL SECOLO AVANTI della vita eterna ".

Quale degli investimenti a voi noti porta ADESSO, DURANTE QUESTO CENTRO PIÙ DI quanto è stato speso? Inoltre, quando smettiamo di cercare il nostro e iniziamo a cercare Dio e cercare il bene di altri fratelli e sorelle nel corpo di Cristo, non conosco gli altri. Alla fine di questa parte voglio aggiungere: o diventiamo individualisti, indulgendo nella carne e nei suoi interessi, e perdiamo tutto, o l'amore e, invece di occuparci prima di noi stessi, ci preoccupiamo di Dio e degli altri credenti nel corpo di Cristo. In questo caso, riceveremo in cambio "cento volte di più" più l'onore di Dio stesso.

viii) "L'amore non è infastidito" (1 Corinzi 14: 5)

La parola tradotta "infastidita" corrisponde al verbo greco "paroxuno", che significa letteralmente "affilato per attrito; affilare; ad aggravare; incitare; infastidire ". Il nome "paroxusmos" corrisponde ad esso, da cui la parola "paroxysm" è stata presa in prestito in russo. Evidentemente, l'irritazione e la rabbia non possono in alcun modo coesistere con l'amore sincero, poiché sono contrarie ad esso.

ix) "L'amore non pensa al male" (1 Corinzi 14: 5)

La parola "pensa" qui è l'equivalente del verbo greco "logizomai", che significa "considera, prendi in considerazione". In senso letterale, significa: “calcola nella mente; impegnarsi nella riflessione e nel calcolo ". Una traduzione più accurata è data nella traduzione russa della "Parola di vita" del Nuovo Testamento, dove è scritto: "... non ricorda il male", cioè dimentica rapidamente e per sempre il male che potrebbe aver fatto. A volte le persone nel mondo fanno piani per anni per vendicarsi di qualcuno che li ha danneggiati. Ma quando viviamo, vestiti di una nuova natura, quando siamo innamorati, non ricordiamo il danno che ci viene fatto e lo dimentichiamo.

x) "L'amore non si rallegra dell'ingiustizia, ma si rallegra della verità" (1 Corinzi 14: 6)

La parola "non verità" corrisponde alla parola greca "adikia". Ha il seguente significato: “ciò che non corrisponde al diritto; cosa non dovrebbe essere; ciò che non dovrebbe essere il risultato della verità rivelata; quindi essere malvagio, ingiustizia. " Tutto ciò che è contro la verità è ingiustizia. E poiché sappiamo da Giovanni 17:17 che la verità è la Parola di Dio, tutto ciò che si oppone a questa Parola è "adikia", ingiustizia. Quindi, secondo questo passaggio, l'amore si rallegra della verità, della Parola di Dio, e non di ciò che gli si oppone ed è ingiustizia.

xi) "L'amore porta ogni cosa" (1 Corinzi 14: 7)

La parola "porta" è il verbo greco "stego". Troviamo un uso caratteristico di questa parola in 1 Corinzi 9:12, che descrive come Paolo e i suoi fratelli, nonostante i loro grandi poteri, abbiano scelto di non esercitare il loro diritto di "vivere dal Vangelo" (1 Corinzi 9:14): "... ma tutti resistiamo, per non ostacolare il vangelo di Cristo ”(1 Corinzi 9:12). Hanno sopportato tutto per il vangelo di Cristo e il loro motivo era l'amore, perché l'amore sopporta tutto, sopporta tutto.

xii) "L'amore crede a tutto" (1 Corinzi 14: 7)

La parola "crede" è il verbo greco "pisteuo", che ricorre 246 volte nel Nuovo Testamento. Biblicamente, credere significa credere a ciò che Dio ha rivelato nella Sua Parola o attraverso la manifestazione del Suo Spirito (che, tuttavia, deve essere conforme alla Parola di Dio scritta). Pertanto, l'amore crede a tutto ciò che Dio dice sia nella sua Parola che attraverso le manifestazioni dello Spirito.

xiii) “L'amore di tutti è sperato” (1 Corinzi 14: 7)

Un'altra qualità dell'amore che ci viene detta nella Parola di Dio è che l'amore spera in tutto. E ancora, l'espressione "tutto" dovrebbe essere vista nel più ampio contesto della Parola di Dio. Con la speranza, come con la fede, il punto di partenza per "tutto" è ciò a cui si riferisce la Scrittura. Pertanto, l'amore spera in tutto ciò che è determinato da Dio come una realtà futura, ciò che dovremmo sperare. Naturalmente, il più ovvio di tutto ciò è la venuta di nostro Signore Gesù Cristo.

xiv) "L'amore porta tutte le cose" (1 Corinzi 14: 7)

E infine, abbiamo imparato che l'amore "resiste" a tutto. La parola "porta" qui è l'equivalente del verbo "hupomeno". Il suo significato è simile al significato del verbo "makrothumeo" ("longanimità"), che abbiamo studiato in precedenza. La differenza tra loro è che se "hupomeno" trasmette la reazione di qualcuno a qualsiasi circostanza, che significa "resistenza", "persistenza in difficoltà", allora "makrothumeo" trasmette la reazione di qualcuno alle persone, che significa "tolleranza e condiscendenza" agli errori e persino al fastidio degli altri, senza doverli ripagare allo stesso modo. " Pertanto, l'amore, oltre ad essere paziente con le persone ("makrothumeo"), è molto paziente con le circostanze ("hupomeno"). Lei aspetta pazientemente e non si indebolisce in difficoltà.

Per concludere questo articolo, leggiamo ancora da 1 Corinzi 13: 4-7:

1 Corinzi 13: 4-7
“L'amore è longanime, misericordioso, l'amore non invidia, l'amore non è esaltato, non orgoglioso, non agisce in modo oltraggioso, non cerca il proprio, non si irrita, non pensa al male, non si rallegra dell'ingiustizia, ma si rallegra della verità; copre tutto, crede a tutto, spera tutto, trasferisce tutto ".

E, come ci viene detto in Colossesi 3: 12-14:
   “Così indossati, come eletti di Dio, santi e amanti, misericordia, gentilezza, umile saggezza, mansuetudine, longanimità, condiscendendosi l'un l'altro e perdonandoci l'un l'altro, se qualcuno si lamenta contro qualcuno: come Cristo ti ha perdonato, anche tu. Soprattutto, [rivestiti] di amore, che è la totalità della perfezione».

note

Vedi: E.W. Bullinger: "Un lessico critico e concordanza con il Nuovo Testamento inglese e greco", Zondervan Publishing House, Grand Rapids, 1975, p. 464. Tutte le definizioni trovate in questo studio sono fornite da questa fonte, salvo dove diversamente indicato.

Si trova in I Corinzi 4: 6, 18, 19, 5: 2, 8: 1, 13: 4 e in II Corinzi 2:18

  "Parossismo" - un attacco, un attacco di malattia o una forte passione - ca. per.

Vedi Dimitrakou: "Il grande lessico della lingua greca". Domi Publishers, Atene, 1964, p. 4.362.

Ciò che Dio dice nello Spirito, se viene veramente da Dio, corrisponde sempre alla Parola di Dio scritta.

Vedi S. Zodhiates, The Complete Word Study Dictionary, AMG Publishers, p. 1424